a volte sogno
di lasciare
tutto
tutte queste
cose
e ritrovarmi
a sette anni fa
senza niente
un pensiero
un soldo
un cappotto
un niente
di dedicare
la vita a bambini abbandonati
a scrivere su di una spiaggia
desolata britannica
od al nubilato laico
o di addormentarmi
le onde
di luce tremula
sul soffitto d’azzurro
di non dire più
una parola
di avere
come alla lega navale
una tazza
e una scodella1
di acciaio
e lavarle
alla fontana
perversi
sogni
francescani
di muto
sul mondo
la mia testa
su tutto
il dolore
degli umani
che vivono