la movida milanese

ogni passo 
è artefatto
in ovatta ghiacciata
i soliti
orrendi
colori
della città
serale

a porte chiuse
voci dall’etere
telecomando
contro
il silenzio
-il silenzio no,
ti prego
accetto anche questo

radici fasulle
tra susa
e il duomo
gente ostile
una waveform
quasi piatta
da imbottire
continuamente
per evitare
danni collaterali

lo specchio
insiste
ad inventare
cazzate
ed io
non posso
sottrarmi
ascolto le storie
e aggiungo dei pezzi

ad occhi chiusi
costretta a guardare
la mattina
pallori
di un male
che dimentico
in dieci minuti

in