dal secondo piano del bus
rosso di Londra
tra la curva del parabrezza
e il moto ondulato del driver,
thank you driver1
e i grattacieli più o meno
flessuosi
senza pinte sto su di giri
come una sirena dell’aria
nuoto appresso a una medusa
finchè non mi prende
a schiaffi coi tentacoli.
gira tutto brucia la faccia
qui sopra vengono le vertigini
siamo troppo piccoli
per stare così sospesi
intanto piove e fa il sole
il solito, qui
un sole un po’ cianotico
un po’ congelato
giallino di un giallino
che ti fa fischiare l’orecchio
che da uno squarcio di cielo
illumina cose nude, dure,
con una patina addosso.
lo diceva la mia mamma
non si scrive né si legge in macchina
lo diceva il proverbio
soli e bui
dei paesi tuoi.